Si sa: in casa NWA ci piacciono le novità; perché come ho anticipato in un precedente articolo abbiamo ancora molto da sviluppare nelle competizioni di nordic walking.
In questi ultimi anni oltre ad aver partecipato a gare di altri circuiti, mi sono presa la briga di assistere anche in qualità di spettatrice per comprendere cosa manca alle competizioni di nordic walking. La mia scoperta è palese, quanto la scoperta dell’acqua calda.
I primi restano primi anche dopo 10 chilometri e gli ultimi restano ultimi. Ma la cosa più interessante è che non stiamo assolutamente assistendo ad un miglioramento degli inseguitori perché lì davanti, troviamo l’ormai consolidato gruppetto di gregari che spinge sempre di più per rosicare pochi decimi al capitano di testa che fa la propria volata personale in solitaria.
Devo dire che da addetta ai lavori mi sono annoiata e, per non cadere in una fase di stagnazione, è necessario apportare qualche novità non perdendo mai di vista che la differenza si basa sempre sulla qualità che siamo in grado di offrire agli atleti.
Potrei andare avanti con un elenco interminabile di cose che non vanno bene nelle nostre competizioni di nordic walking, ma preferisco rimboccarmi le maniche e dare il mio contributo con nuove idee piuttosto che scendere in critiche sterili da salotto.
Chi mi conosce sa che il mio modo di pensare alle competizioni di nordic walking è in continua evoluzione per cercare di migliorare la qualità delle gare, offrendo la possibilità a tutti gli atleti di poter partecipare così come il nordic walking si prefigge di essere lo sport per tutti.
Se vogliamo eccellere in questa disciplina sportiva, dobbiamo sperimentare e prenderci le responsabilità di far crescere il nostro movimento sportivo italiano intraprendendo scelte coraggiose.
Ed allora ecco la novità in serbo che verrà sperimentata per la prima volta domenica 24 settembre: ordine di partenza inverso, ovvero il miglior tempo personale partirà in fondo allo schieramento.
Non ci siamo inventati nulla di nuovo, poiché l’ordine inverso è già consolidato in molte altre discipline sportive. Semplicemente come premesso, proviamo ad applicarlo e sperimentarlo anche nelle nostre competizioni.
Cosa possiamo aspettarci da questa novità? Che i primi, arriveranno comunque primi con la variabile di non avere strada libera e aggiungendo pepe con la difficoltà che nei sorpassi possano incappare in qualche errore, soprattutto togliendogli quella radicata convinzione che sono bravi solo se sono veloci. Perché, come recita il nostro regolamento, la tecnica non può e non deve essere sottovalutata.
Quando ho progettato le nostre gare ho sempre avuto ben chiaro in mente che la bravura di un atleta non deve essere misurata solo dalla velocità di percorrenza, perché quello non è nordic walking, ma dalla qualità della tecnica unita al gesto che gli permetta di sviluppare forza e velocità.
Ma la vera novità è che per la prima volta l’onore di aprire la competizione sarà riservata a chi, di solito, è nelle retrovie ed ai quali abbiamo riservato finora la rassegnazione di essere ultimi già in partenza.
Vi garantisco, che avendo partecipato ad alcune gare per ficcare il naso tra gli atleti e partendo sempre per ultima, ho sperimentato in prima persona che essere relegati a guardare sempre il lato B di chi ti precede non aiuta ad alimentare il tuo potenziale.
Il rischio secondo me è che presto potremmo assistere ad un declino totale del nordic walking agonistico italiano importando solo modelli più simili alle sagre piuttosto che ad eventi sportivi puri a discapito dei nostri atleti, di quei pionieri, seppur non più ventenni che hanno avuto l’audacia di iscriversi alla prima gara di nordic walking.
Proviamo a rimescolare le carte, è ciò che ho chiesto alla direzione di gara che dovrà giudicare il 24 settembre la nostra competizione. E allora l’augurio che faccio, ad ogni atleta che parteciperà, è quello che vinca il migliore… colei o colui che saprà eccellere per tecnica e velocità.
Angela Cacamo – NWA In-forma